Vite Corsive
Non è solo un giallo dai riflessi noir, ma anche il presagio di un mondo il cui passato presto svanirà nell’effimera vita di uno stile di comunicare senza più carta, senza più inchiostro. Mentre la rivoluzione digitale del secondo millennio ha ormai cancellato il corsivo, il ductus della scrittura, trasformando quei caratteri tanto cari alle passate generazioni in geroglifici incomprensibili, la giovane ispettrice di polizia Loreta Assensi è alla ricerca della soluzione di un atipico caso di omicidio:atipico perché l’unico indizio è un’ingiallita lettera vergata a mano. La sensuale investigatrice dai capelli rossi sarà perciò costretta a chiedere aiuto ad un filografo per giungere alla risoluzione dell’enigma. La narrazione si snoda lungo un viaggio che da Riese Pio X porterà la poliziotta sino alle rive scaligere dell’Adige, passando dalle limacciose sponde del Riò Paranà ricostruendo una straordinaria storia d’emigrazione trasversale a ben tre generazioni.
Un’indagine serrata, un racconto dalla scrittura ricca e asciutta, da cui emerge il piglio giornalistico dell’autore, pubblicato dalla empolana Ibiskos Editrice Risolo (fondata nel 1984 da Antonietta Risolo, nipote di Amalia Popper). Un romanzo che “sdogana per la prima volta nel panorama dell’editoria non specializzata il neologismo filografia”. Ad affermarlo è proprio chi, pochi anni addietro, lo ha inventato il neologismo filografia: Casa Bolaffi, simbolo del collezionismo per antonomasia, importante casa d’aste ed editore specializzato che dedica ben due pagine del suo magazine “Il Collezionista”, in edicola nel mese di dicembre 20088, al romanzo Vite Corsive.
Sono, infatti, centottanta pagine di vite corsive quelle dell’universo umano che popola il romanzo di Nundini: investigatori balbuzienti con le parole così come con i sentimenti, assassini insospettabili, emigranti d’altri tempi che s’abbracciano, gioiscono, piangono. Nella loro grafia antica, quella che oggi abbiamo perduto, si trova l’unico indizio che porterà a risolvere un caso che, seguendo i tradizionali meccanismi consolatori della scrittura gialla, approderà ad un finale inaspettatamente noir.
L’autore
Marco Nundini nasce a Reggio Emilia. Pubblicista da un decennio, ha lavorato con le maggiori riviste italiane di viaggi e turismo (Gente Viaggi, Panorama Travel, Qui Touring, Oasis, Traveller Condé Nast) firmando reportage da ogni angolo del pianeta. Per due anni ha coordinato l’area iniziative speciali del mensile Itinerari e luoghi. Nel 1999 ha ricevuto dal Presidente del Messico il premio giornalistico “Pluma de Plata”, quale autore del miglior reportage sul paese in lingua italiana. Oggi vive e scrive a Verona.
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