Siamo tutti mafiosi
Il romanzo racconta spaccati di vita di un paese siciliano, scanditi per decenni dagli anni cinquanta ai nostri giorni, durante il passaggio dalla civiltà contadina a quella assistita. Nel giro di due generazioni si verifica un capovolgimento del concetto di lavoro. Non più complesso di azioni atti alla produzione ma complesso di sotterfugi per ottenere sovvenzioni, contributi statali, o posti di lavoro che in realtà sono posti di stipendio. In questo contesto i giovani vivono in una realtà che premia i fannulloni, gli intrallazzatori, ed ovviamente la mafia. Una società drogata, parassitaria, assettata di denaro facile, dove non c’è più alcun barlume di meritocrazia, ma solo clientelismo e corruzione. In tale siffatta società, la linea di demarcazione tra legalità e illegalità si fa sempre più sbiadita, ed il siciliano onesto vive come dentro un campo di battaglia, perennemente assillato a spendere ogni sua energia per ottenere ciò che gli spetta di diritto.
Il titolo del libro, scaturito come ironica conclusione su quanto viene narrato, è solo
una estrapolazione letteraria, il cui scopo è quello di richiamare l’attenzione su un fenomeno che si allarga a raggiera interessando strati sempre più ampi della popolazione. Anche perché in un contesto siffatto essere onesti è inutile, e a volte dannoso per se stessi.
Ho dimenticato di dire che la casa editrice è la Sangel Edizioni, Cortona Arezzo
http://www.sangeledizioni.com
e che il libro può essere ordinato in qualunque libreria, acquistato nelle librerie on-line, o direttamente con questo link
http://eshop.sangeledizioni.com/pages/detail_pro.php?idp=49
grazie