Apocalisse
Alla vigilia della fine del mondo, Alex si mette in viaggio verso il Punto Zero. Ha solo tre mesi di tempo prima che un’inevitabile catastrofe distrugga la terra. La fine imminente ha liberato l’umanità dalla schiavitù del bene, e gli uomini si accaniscono sui propri simili con demoniaca violenza. E, per sopravvivere, Alex diventa la più tremenda delle belve, e la sua strada verso la fine è lastricata di sangue e vittime. Perchè niente e nessuno lo potrà ostacolare. Perchè quando raggiungerà la fine, l’universo sentirà l’urlo disperato della sua anima. Quando raggiungerà la fine, sarà l’Apocalisse.
L’idea di partenza per questo romanzo mi venne durante una lezione di religione, al liceo. Da quel giorno, era il 1993, la storia ha vissuto dentro di me, formandosi. E’ stata una lunga gestazione, sofferta. Ho iniziato a metterla in parole solo due anni più tardi, e per due anni l’ho scritta. Per poi accontanarla, leggerla, rileggerla, impararla a memoria, sino a giungere, a dieci anni da quella prima idea, nel 2003, a completarla.
E’ volgare, violenta, dolorosa. Scritta in maniera scorretta e stancante. Povera di descrizioni visive, a tratti quasi un testo teatrale. Ma anche poetica, se non lirica.
Gli editori a cui l’ho proposto, lo hanno gentilmente rifiutato. Ma Alex merita di vivere, attraverso chi avrà il coraggio di farlo suo leggendone la storia; accompagnandolo fino alla fine del suo viaggio, quando scoprirà l’opprimente verità che va al di là della fine stessa.
Perchè ho scritto un libro che è la fine del mondo….