La vendetta di un angelo bianco
Tra storia e fantasia si percorrono gli eventi, così come visti dall’autore, che condussero alla battaglia di Teotoburgo. Essa segnò di fatto la fine dell’espansionismo dell’impero romano. In effetti segnò la divisione tra latinità e germanicità.
Dopo la morte di Erode, la Palestina del 4 d.c. è percorsa da una rivolta fomentata dalla setta degli zeloti. Il console di Syria Publio Quintilio Varo, soffoca il malcontento con la crocifissione di duemila zeloti. Nei pressi di Jerusalem nel villaggio Emmaus i suoi uomini si lasciano andare alla peggiore barbarie. Vittima della brutalità e bestialità dei legionari una principessa assira: Tara. In Pannonia intanto I due Batone e Pinnes muovono contro Roma dando avvio alla rivolta Pannone che verrà sedata da Tiberio in persona. Tra le fila delle legioni impegnate spicca Arminio principe cherusco. Tara, salvata dalle fiamme dal suo fedele servo Aran e curata dal viandante ebreo Simeone in cerca dei propri figli, torna a Nisibis. Figlia di un popolo dalle leggendarie origini spartane, la principessa medita, prepara e persegue una vendetta che la porterà nella Roma di Augusto, risalirà l’Italia fin su in Germania dove Varo è stato mandato a governare. Arminio, sconfitti i pannoni, torna come generale e cittadino romano in Germania dove troverà una terra percossa dalle mira predatorie di Varo sotto cui presterà servizio. La battaglia di Teotoburgo metterà fine al predominio romano di quelle terre, insieme alla vita del console Varo.