Pantani l’ultimo trascinatore di folle
Marco Pantani, il Pirata, lo sportivo più popolare della sua epoca, un eroe per milioni di persone, l’atleta capace di accendere entusiasmi che non si vivevano dai tempi di Coppi e Bartali, il salvatore del ciclismo a seguito degli scandali doping, vinse sia il Tour de France che il Giro d’Italia nello stesso anno, una prodezza titanica di resistenza fisica e mentale che nessun corridore ha ripetuto da allora. Meno di sei anni dopo, all’età di 34 anni, tossicodipendente da cinque, morì da solo in una stanza d’albergo a buon mercato, per intossicazione acuta da cocaina. Questo libro ripercorre la storia delle sue tragiche battaglie, le tappe della straordinaria carriera ciclistica, i momenti magici che seppe regalare, le sue volate favolose — il Mortirolo, l’Alpe d’Huez, Oropa, Montecampione, il Galibier. È anche la storia di quanto accaduto quel 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, durante il Giro d’Italia, e degli ultimi giorni di Marco, trascorsi nella solitudine e nell’angoscia, delle opinioni che si sono accavallate al riguardo, della lotta che mamma Tonina continua a sostenere e delle varie perizie che si sono succedute nel tempo, tenendo conto del quadro di notizie, eventi e clamorose confessioni che, anche in carenza di indagini scientifiche appropriate, ancora non riesce a far luce su quanto avvenuto a Rimini il giorno di San Valentino del 2004, malgrado la riapertura delle indagini e una superperizia che va in parte a contrastare quelle già esistenti.
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