Verso la fine dell’economia: apice e collasso del consumismo
Un sistema economico fondato sulla crescita illimitata della produzione sta spingendo l’intera umanità verso il collasso a causa dell’esaurimento delle risorse naturali del pianeta. A peggiorare l’attuale crisi economica concorrono tutta una serie di ulteriori crisi (energetica, agricola, delle materie prime minerarie, delle risorse idriche, socio-demografica e ambientale), troppo spesso ignorate dall’opinione pubblica. Quelli che ci attendono sono tempi difficili, in cui si intensificheranno ancora di più le tensioni e i conflitti per l’accaparramento delle ultime risorse naturali e dove, in un mondo sempre più indebitato, sono aumentate le pressioni per raggiungere la chimera della crescita infinita.
Per evitare il sempre più probabile tracollo dell’intera nostra società (che non riuscirebbe a reggere a lungo l’incapacità di veder crescere la produzione materiale) occorre un radicale rovesciamento dei valori correnti che dovranno necessariamente essere compatibili con l’ambiente. La teoria della decrescita offre la possibilità di evitare la catastrofe riportando l’uomo – e non più l’economia – al centro dell’agire umano.
Dimenticavo, il link al sito del libro: http://economiafinita.com/
E a quello dell’editore: http://www.fuoco-edizioni.it/verso-la-fine-economia.html
A livello mondiale, per la produzione di energia si sta facendo spazio la tendenza all’utilizzazione più larga e sistematica delle r.n. rinnovabili, sia tradizionali (energia idraulica, geotermica) sia innovative (solare, eolica, biomasse per la produzione di energia), sia in vista del possibile esaurimento o riduzione delle risorse petrolifere nei prossimi decenni, sia per porre i paesi sviluppati al riparo dalle modificazioni al rialzo, per motivi geopolitici, dei prezzi dei prodotti petroliferi. La tendenza è quella di una sempre più marcata integrazione dell’uso delle r.n. rinnovabili e non rinnovabili, considerando che i combustibili fossili soddisfano tuttora ca. il 94% del fabbisogno energetico mondiale.
Mentre i leader europei si nascondono al mondo, la realtà è che gran parte dell’Unione europea è in depressione. La perdita di produzione in Italia dall’inizio della crisi è pari a quella registrata negli anni ’30. Il tasso di disoccupazione giovanile in Grecia ha invece superato ora il 60%, mentre quello della Spagna è oltre il 50%. Con la devastazione del capitale umano, il tessuto sociale europeo si sta lacerando ed il suo futuro è sempre più a rischio.
Deranja descrive anche tante storie toccanti di progetti di servizio con i quali ha potuto toccare il cuore dei suoi alunni adolescenti, vincendo la loro irrequietezza, la noia e le rivalità, sempre pronte a manifestarsi in questa età. L’insegnamento è individuale e l’autore descrive in questo libro due strumenti metodologici per osservare e programmare efficaci azioni educative. Lo “sviluppo progressivo” mette l’accento sulla necessità di accompagnare ciascun bambino da un gradino al successivo nella sua crescita in consapevolezza e umanità; gli “strumenti della maturità” offrono una visione delle fasi di sviluppo e come operare in ognuna di esse.
Sotto l’influsso dei Lumi si verificarono numerosi cambiamenti: progressi in ambito agricolo (propagati dai fisiocratici ), incremento demografico ( 25% dal 1700 al 1800 ) e diffusione del lavoro proto-industriale a domicilio fra i contadini (Verlagssystem; filatura e tessitura del cotone , assemblaggio di orologi). La diffusione di un’economia di tipo commerciale nelle campagne portò a contrasti sempre maggiori con i patriziati urbani . Scoppiarono rivolte a Ginevra (1737 e 1782), a Berna (1749), in Valle Leventina (1755, → Rivolta della Leventina ) e nella campagna zurighese (1794). Nel 1798 le truppe rivoluzionarie francesi occuparono il Giura . A Basilea la popolazione (guidata da Peter Ochs ) insorse contro il patriziato e rinunciò alla sovranità sui baliaggi a sud delle Alpi (che si proclamarono Liberi e Svizzeri pochi giorni dopo, respingendo un tentativo d’invasione dei Cisalpini ). Nel Vaud Frédéric-César de La Harpe proclamò la Repubblica del Lemano, separata da Berna . Insorsero il Vallese, l’Argovia, le campagne di Zurigo e di Sciaffusa. Berna si oppose alla Francia , ma venne sconfitta a Grauholz . La Svizzera venne trasformata in una repubblica unitaria, senza confini interni e divisa in dipartimenti (su modello francese): la Repubblica Elvetica . Venne abolita la differenza fra i cittadini delle campagne e quelli delle città e quella fra cantoni sovrani e baliaggi. Si formarono allora due schieramenti (che si sarebbero successivamente organizzati in partiti ): da una parte i favorevoli allo stato egualitario e liberale , dall’altra i conservatori che chiedevano un ritorno allo stato precedente; tra il 1800 e il 1802 si susseguirono cinque colpi di stato .